Una gara non preparata, senza stress, senza conoscere percorso, altimetria, ristori... Solo la compagnia è conosciuta, e quella è una garanzia! Si parte dal centro di Asiago, tromba alpina e via, neanche il tempo di scaldarsi e si sbatte sul muretto del Monte Katz... As usual Cesco, Betta e Luca sono partiti con la strategia PPIC, poco male, speriamo non deflagrino! Io e Dario camminiamo nel mucchione ma i rispettivi pit stop ci separano, mi permetto il lusso di perdere il chip e ritrovarlo immediatamente senza perdere troppo tempo. Chiacchierando con amici e conoscenti si sale lo strappo del Bivacco Stalder e poi comincia la magia. L'eterno trasferimento fino a piazzale Lozze è uno spettacolo, un saliscendi continuo tra boschetti, distese di pini mughi, prati e malghette... Cerco di tenere un ritmo continuo senza forzare, se non raggiungerò Dario e gli altri non importa, peccato ma non voglio spaccarmi prima delle cime. Per fortuna, con grande gioia, al ristoro di Piazzale Lozze c'è Dario arrivato da qualche minuto. Ci riempiamo di liquidi fino al limite, ci aspettano 16 km senza un albero, senza un ristoro... Tra racconti di viaggio arriviamo in cima all'Ortigara... e pensare che credevamo si salisse anche a Cima Caldiera.
Foto con Romeo (arrivato prima di noi alla Colonna Spezzata), qualche frizzo e lazzo ai concorrenti che hanno tagliato prima della cima e via verso cima XII. Sulla salita la situazione comincia a farsi seria, una rampa lunga e ripida, ma arrivare in cima ripaga di tutto. Foto e via verso il Portule che si intravede in lontananza... Il fatto che si continui a scendere significa che poi si dovrà risalire... poco male, il trasferimento è piacevole e riusciamo a corricchiare... Sotto al Portule bisogna tirare un grande sospiro, un respiro e siamo su. Ora cominciano i cazzi, c'è solo discesa e bisogna cominciare a correre sempre... solo correre...
Dario si mette davanti e tira fino al ristoro dei 36km. Complici le barzellette degli Alpini decide di prolungare la sosta e mi incita a proseguire da solo. Le gambe stanno stranamente bene e provo a vedere se mi riesce di raggiungere Betta e Luca. In discesa tiro come un matto, le gambe stanno bene... cado e rotolo, mi rialzo e ricomincio a correre...
Finalmente in lontananza intravedo la sagoma della Betta; prima la insulto mentalmente per essere partita così forte, poi lo faccio di persona, "Cazzo, Betta... la smetterete di partire come dei missili, ci ho messo 40km a raggiungerti". Saltiamo il ristoro dei 41km e su per l'ultimo ripido strappo, si chiacchiera e nonostante il trasferimento orizzontale verso Asiago appaia infinito in breve arriviamo alle contrade, e poi il Laghetto Lumera, ad Asiago ci sono già gli amici che ti spronano ed è finita. 8h e un po' di minuti... 1h meno del Durona... bene così. Dario arriva pochi minuti dopo ed inizia la festa per il 2° posto di Marta e il 6° della Betta... Grazie amici!