, non è solo il fatto di aver vinto di netto la sfida con Skodeg-O... La soddisfazione che si prova al rientro da un evento simile è la consapevolezza di aver contribuito a qualcosa di veramente grande: un gruppo che si è formato e allenato per tutto l'inverno sotto lo sguardo capace e attento del coach Cristian. Un allenatore che
ha scommesso su se stesso e su di noi, su alcuni in particolare, e che, a conti fatti ha vinto l'intera posta in palio. Sorge quindi spontaneo il ringraziamento a tutti i compagni, capitano in testa, che hanno conquistato insieme questo grande traguardo, grazie di cuore! Dopo questo incipit aulico e pieno di pathos passiamo agli aspetti più prosaici. Questa trasferta è stata una figata, ci siamo divertiti un sacco, abbiamo corso tutti e bene le nostre frazioni e abbiamo strapazzato gli amici dello Skodeg-O, meglio di cosi?!? Meglio poteva andare, ne sanno qualcosa quelli che hanno affrontato il viaggio di ritorno in furgone da Copenhagen
...
Giovedì 16 aprile 2009
Si parte in furgone da Vicenza, formazione a tridente, Cosimo e Tone attaccanti di sfondamento, Dario che rifinisce dietro le punte. Vicenza- Copenhagen in 14h.30' compreso il viaggio in traghetto da Rostock a Gedser, scopriremo poi che era andata anche troppo bene.In Danimarca ci aspettava Antonio, ormai danese di adozione che aveva bisogno della rustica compagnia italiana per riscoprire il bello della terra natia :-) Dopo qualche ravanata in zona punto (di cui mi assumo ogni responsabilità) riusciamo ad organizzare un rendez vous e a raggiungere finalmente lo splendido attico di Antonio.
Venerdì 17 aprile 2009
Mattinata dedicata ad un allenamento in carta nei bellissimi boschi che circondano la capitale danese. Boschi pieni di caprioli e... zecche... Per fortuna è stato proprio venerdì che ho fatto gli errori peggiori, salutare la sacrosanta lavata di capo da parte di Tone! Poi raccattiamo una parte della staffetta proveniente dall'Italia - Cris, Mariano, Nic e Andrea. Si vola ad Astorp a mollare giù i bagagli e poi direttamente in campo gara. Il primo impatto con la Tio è ancora soft, mancano ancora molte tende, molte strutture e molti orientisti, nonostante questo il colpo d'occhio è già notevole. Recuperata con qualche incertezza la busta di società e ritirate le preziosissime carte di allenamento (qui si potrebbe aprire un dibattito sul perchè per 10 carte stampate al laser su un A4 di carta NORMALISSIMA con qualche punto fisso posizionato con catarifrangenti, bisogna pagare la bellezza di 500 SEK, per una carta, tra l'altro sulla quale alcuni hanno avuto da riguardo accuratezza e precisione dell'aggiornamento).
Buono l'allenamento notturno, precisione e lentezza sono le chiavi per uscire indenni dal bosco svedese, venerdì sera ne sono uscito!
Sabato 18 aprile 2009 - Tiomila day
La giornata comincia con un alenamento facoltativo sulla carta della sera precedente, tanto per andare a rivedere le malefatte della sera prima, per gli altri ci si sposta in campo gara a preparare l'accampamento per la notte. La giornata è splendida, sole caldo, cielo terso, il dio scandinavo della metereologia ci guarda benevolo. Spettacolari i lanci delle donne e degli junior. Nel pomeriggio si ritorna agli alloggi e finalmente si comincia a pensare veramente alla notte che sta arrivando! Decisi gli aspetti logistici per i trasporti ognuno comincia rilassarsi e concentrarsi a modo suo! Verso le 19 si parte per il campo gara, iniziano i giochi. I primi staffettisti Tom, Antonio, Cris e Michele, accompagnati da me, Mariano e Nic partono per il campo gara. Man mano che ci si avvicina alla fatidica ora delle 21.30 la tensione comincia a farsi palpabile, l'aria è elettrica... Il lancio degli uomini è spettacolare! Il corridoio è stretto e il gruppo deve avanzare compatto e serrato. Sembra un essere vivente alieno che procede spedito e senza indugi verso il bosco buio. Chi ha la sfortuna di perdere la carta al lancio non dovrebbe MAI arrestarsi improvvisamente e tornare indietro per non venire travolto senza pietà... Appena scomparsi i primi frazionisti ritorniamo subito a casa, è ora anche per noi di riposare qualche ora prima delle nostre frazioni. Fruttuoso il tragitto di ritorno! Alle 3,30 suona la sveglia! E' il turno mio (7°) e di Tone (8°), ancora mezzi addormentati riusciamo a chiudere gli zaini, fare colazione e dirigerci in campo gara. Li troviamo Dario che si sta preparando per la sua frazione, è silenzioso, teso ma concentrato, neanche risponde quando gli facciamo qualche domanda; gli altri frazionisti hanno corso bene, la posizione è intorno alla 200°, distrutto Michele, 2h.34' nella notte svedese, con ripetute cadute nelle paludi e dei treni che a suo dire erano peggio di quelli di Trenitalia, e abbiamo detto tutto! Con qualche minuto di ritardo arriva anche Simone, è arrivato, tutto il resto non conta.Dario parte, è come se iniziasse anche la mia gara! Il WT previsto dagli organizzatori è di 60'. Dario corre senza grandi treni ma di giorno, lo aspetto tra 75'- 80'. Comincio a prepararmi anche io, sono tranquillo, abbastabza rilassato. La parola d'ordine del coach è chiara e semplice: rallentare per non sbagliare, scelte sicure, soprattutto per evitare grossi errori e lasciare minuti in zona punto. Questo mi tranquillizza molto perchè so cge non andando forte posso fare bene... Comincio il riscaldamento, finalmente qualche brivido di emozione anche per me, lo speaker annuncia gli arrivi. Alcuni vengono a salutarmi in zona cambio, cerco di fargli capire con cortesia che non voglio compagnia :-) Quasi non mi accorgo quando lo speaker scandisce "TWO HUNDRED FIFTEEN" E' il mio! E' Dario! E' puntualissimo, faccio partire il cronometro e vedo arrivare il piccolo grande campione che scende come un razzo dall'ultimo punto! Mi passa la carta gli do la maglia piego la carta e comincia la mia gara...
Il tratto fettucciato per la svedese è lungo, c'è tutto il tempo per scegliere la prima tratta, un pò lunga ma c'è la strada che conduece, non c'è scelta, via sulla strada. Il primo punto è facile, arrivando però in zona punto non lo individuo immediatamente, corro enza pila e nella penombra del sottobosco i catarifrangenti servono a poco. Anche per la seconda scelta prudente, sentiero che avvicina e poi attraverso la palude. Dopo la punzonatura qualche secondo per la scelta della tratta lunga, dopo tante gare buttate via per scelte fatte sotto la linea (in attesa dei terreni scandinavi) fialmente si puà correre "under the line" o quasi. Correndo quindi lungo muretti, strade e tagli attraverso il bosco arrivo preciso in zona punto. Per la 4° il muretto a sud della linea è un utilissimo corrimano cui appoggiarsi, ancora preciso in zona punto. Sto correndo abbastanza lento e quindi la fatica non si fa ancora sentire, il dislivello non è ancora pervenuto; alla 5°. il punto TV trovo per la prima volta qualcuno che fa la mia stessa tratta, magra soddisfazione, la 6° è dietro l'angolo. Per la 7° corro insieme ad uno con il trenino stampato sulla schiena, facciamo scelte leggermente diverse ma siamo sempre in vista l'uno dell'altro. Arrivati nel dedalo di muretti sotto il punto medico lui si arresta indeciso, io punto dritto alla palude, il punto è dietro un sasso, le tracce che portano alla lanterna sono evidenti sul terreno morbido. In quella vedo il primo treno, arriva dalla mia direzione ma riparte verso un'altra diversa dalla mia, per un attimo mi faccio prendere ma subito mi devo staccare in solitaria, ii punti spettacolo sono vicini, arrivo subito alla 8°, la vedo da distante ma non mi torna tutto e perdo qualche secondo prima d decidermi di andare a punzonara. Via, per il corridoio spettacvolo, le gambe girano a mille in discesa, punzono i punti obbligati, saluto l'Emi sul ponticello e via di nuovo dentro il bosco. L'adrenalina stavolta mi gioca un brutto scherzo e la scelta che faccio per la 11° è un pò troppo larga. La 12° è un punto già visto più volte in quanto vicino alla strada, eppure ci arrivo ugualmente un poco largo. La 13° si trova la termine di un lunghissimo muretto che attraverso dei verdi abbatsanza sporchi, a questo punto la stanchezza si fa sentire, vengo superato da una balda donna di mezz'età, questo però è troppo! Rilancio in salita e la supero prima di tuffarmi nel verde. Per fortuna c'è una traccia che corre parallela al muretto, in zona punto rallento, forse troppo arrivo corto. Squilla il primo campanello d'allarme, capisco che la fine della gara è vicina, devo stringere i denti ed evitare i cali di concentrazione e gli errori per rilassamento. Ancora bene la 14, per la 15° penso di prendere la strada sulla destra, cambio subito idea e decido di aggirare il monte verde sulla sinistra. Arrivato sulla strada vorrei proseguire sotto la linea, però vedo tracce evidenti che girano sulla destra, prendo quelle, punto al ponte in mezzo alla palude ma non lo vedo, arranco un pò nella melma ma ne esco, la 15° non la vedo, vedo peròun assembramento e mi ci butto, il punto è giusto, ci siamo, ancora pochi metri, per la 16° c'è un mini trenino che sale nel bosco, faccio l'andatura e dopo aver punzonato ci dividdiamo, gli atri bassi sotto la zona sporca, io con alcuni impavidi dritto nella vegetazione bassa, cerco tracce, ci sono, non ci sono con cattiveria e rabbia accellero nello sporco. Casco letteralmente dentro l'avvallamento paludoso, la scelta bassa non ha pagato e li incontriamo che stanno ancora risalendo l'avvallamento, la gara è finita, gambe libere alla 100, scendendo nell'Arena mi sfilo la bussola, controllo il cronometro e raggiungo Tone che aspetta puntuale, gli passo la carta, è finita. è andata bene. La 7° frazione della Tiomila è una delle gare più pulite che abbia mai fattto, sempre a contatto con la carta, ho corso poco e lentamente ma sempre preciso, mi rendo conto che non sono nenahce stanco, non so se sia l'adrenalina o la lentezza ma sto bene, ho fatto la mia parte.
Il tratto fettucciato per la svedese è lungo, c'è tutto il tempo per scegliere la prima tratta, un pò lunga ma c'è la strada che conduece, non c'è scelta, via sulla strada. Il primo punto è facile, arrivando però in zona punto non lo individuo immediatamente, corro enza pila e nella penombra del sottobosco i catarifrangenti servono a poco. Anche per la seconda scelta prudente, sentiero che avvicina e poi attraverso la palude. Dopo la punzonatura qualche secondo per la scelta della tratta lunga, dopo tante gare buttate via per scelte fatte sotto la linea (in attesa dei terreni scandinavi) fialmente si puà correre "under the line" o quasi. Correndo quindi lungo muretti, strade e tagli attraverso il bosco arrivo preciso in zona punto. Per la 4° il muretto a sud della linea è un utilissimo corrimano cui appoggiarsi, ancora preciso in zona punto. Sto correndo abbastanza lento e quindi la fatica non si fa ancora sentire, il dislivello non è ancora pervenuto; alla 5°. il punto TV trovo per la prima volta qualcuno che fa la mia stessa tratta, magra soddisfazione, la 6° è dietro l'angolo. Per la 7° corro insieme ad uno con il trenino stampato sulla schiena, facciamo scelte leggermente diverse ma siamo sempre in vista l'uno dell'altro. Arrivati nel dedalo di muretti sotto il punto medico lui si arresta indeciso, io punto dritto alla palude, il punto è dietro un sasso, le tracce che portano alla lanterna sono evidenti sul terreno morbido. In quella vedo il primo treno, arriva dalla mia direzione ma riparte verso un'altra diversa dalla mia, per un attimo mi faccio prendere ma subito mi devo staccare in solitaria, ii punti spettacolo sono vicini, arrivo subito alla 8°, la vedo da distante ma non mi torna tutto e perdo qualche secondo prima d decidermi di andare a punzonara. Via, per il corridoio spettacvolo, le gambe girano a mille in discesa, punzono i punti obbligati, saluto l'Emi sul ponticello e via di nuovo dentro il bosco. L'adrenalina stavolta mi gioca un brutto scherzo e la scelta che faccio per la 11° è un pò troppo larga. La 12° è un punto già visto più volte in quanto vicino alla strada, eppure ci arrivo ugualmente un poco largo. La 13° si trova la termine di un lunghissimo muretto che attraverso dei verdi abbatsanza sporchi, a questo punto la stanchezza si fa sentire, vengo superato da una balda donna di mezz'età, questo però è troppo! Rilancio in salita e la supero prima di tuffarmi nel verde. Per fortuna c'è una traccia che corre parallela al muretto, in zona punto rallento, forse troppo arrivo corto. Squilla il primo campanello d'allarme, capisco che la fine della gara è vicina, devo stringere i denti ed evitare i cali di concentrazione e gli errori per rilassamento. Ancora bene la 14, per la 15° penso di prendere la strada sulla destra, cambio subito idea e decido di aggirare il monte verde sulla sinistra. Arrivato sulla strada vorrei proseguire sotto la linea, però vedo tracce evidenti che girano sulla destra, prendo quelle, punto al ponte in mezzo alla palude ma non lo vedo, arranco un pò nella melma ma ne esco, la 15° non la vedo, vedo peròun assembramento e mi ci butto, il punto è giusto, ci siamo, ancora pochi metri, per la 16° c'è un mini trenino che sale nel bosco, faccio l'andatura e dopo aver punzonato ci dividdiamo, gli atri bassi sotto la zona sporca, io con alcuni impavidi dritto nella vegetazione bassa, cerco tracce, ci sono, non ci sono con cattiveria e rabbia accellero nello sporco. Casco letteralmente dentro l'avvallamento paludoso, la scelta bassa non ha pagato e li incontriamo che stanno ancora risalendo l'avvallamento, la gara è finita, gambe libere alla 100, scendendo nell'Arena mi sfilo la bussola, controllo il cronometro e raggiungo Tone che aspetta puntuale, gli passo la carta, è finita. è andata bene. La 7° frazione della Tiomila è una delle gare più pulite che abbia mai fattto, sempre a contatto con la carta, ho corso poco e lentamente ma sempre preciso, mi rendo conto che non sono nenahce stanco, non so se sia l'adrenalina o la lentezza ma sto bene, ho fatto la mia parte.
1 commento:
La ringrazio per Blog intiresny
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