martedì 31 luglio 2012

Trans d'Havet 2012- Trail Marathon



E alla fine fu Trans d'Havet... dopo tanti annunci si è corsa sabato la prima edizione dell'Ultra Trail ideata da Enrico Pollini, già organizzatore delle prime due Ultrabericus. Annunciati 80km e 5500+ mt per il percorso lungo, 40km e 2500+ mt per quello medio. Dario parte a mezzanotte da Piovene Rocchette insieme ad altri 272 concorrenti, al traguardo tra cancelli e ritiri ne arriveranno 185. Per la maratona 65 partiti e solo un ritiro. Io parto alle 9 da Pian delle Fugazze. Per me è quasi tutto nuovo: la gara più lunga corsa fino a ieri era di 25 km, non ho esperienza su come gestirmi su questa distanza, soprattutto alimentazione e sforzo. La prima questione la risolvo brillantemente eliminando completamente il problema, infatti, a parte qualche chicco di uvetta, non ho mangiato nulla. Si diceva, partenza da Pian delle Fugazze, non conosco nessuno ma non è un problema, voglio correre con il mio ritmo senza mai pensare a piazzamenti, senza adattare l'andatura agli altri, Dario potrebbe essere l'unica eccezione. Dopo qualche metro di asfalto di corsa inizia il primo dei 3 strappi previsti, quello per la Selletta Nord-Ovest. Nessun problema, si cammina, facendomi superare da qualche maratoneta e superando molti ultratrailisti. Appena inizia la discesa incontro Dario. E' lucido e reattivo e non ha ancora mangiato il panino con la frittata e quindi ha ancora molte frecce al suo arco. Saluti e proseguo per Campogrosso, non tiro, cerco di andare tranquillo, più avanti si potrà spingere. La seconda salita, quella per Bocchetta Fondi è dura, non lunga ma ripida e sconnessa. Durante il trasferimento verso Bocchetta Mosca raccolgo le forze per l'ultimo balzo che porta al rifugio Fraccaroli.

A metà della salita trovo Mik e Simo, come annunciato il nostro fan club ci aspetta sul Carega. Bellissime coreografie litiche e molti incoraggiamenti. Li rassicuro sulle condizioni mie e di Dario e inizia la picchiata sul rifugio Scalorbi. Discesa a tratti tecnica in quanto corsa in parte su tracce di sentiero e prati. Al ristoro molti liquidi, l'uvetta e mi prendo un pezzo di banana e un cubetto di grana. Il primo l'ho gettato, incapace di mangiarlo, il secondo l'ho mangiato alla sera, alcune ore dopo aver tagliato il traguardo. Inizia il lungo trasferimento di circa 20 km che porterà a Cima Marana correndo su creste ben note. Vedo che tutti camminano anche se le pendenze non sono certo proibitive e decido di adeguarmi, appena si scende o spiana si alza il ritmo. Le gambe cominciano a fare un pò male in discesa ma i passi scorrono veloci, Lora, Zevola, Ristele, Scagina. Quando si esce dalle nuvole il panorama è stupendo. Parecchia gente che cammina sui sentieri saluta e incoraggia. A Malga Campo Avanti l'ultimo ristoro. Mi concedo una mezza doccia sulla tanica, ricarico le borracce e si riparte. Dopo la punzonatura a Monte Falcone si lascia la comoda sterrata per un bel sentierino che porta a Cima Marana. Quando incrocio un terzetto di volontari della protezione civile appollaiati su un poggio panoramico mi rendo conto che, se escludiamo i tempi tecnici di rifornimento ai ristori, da quando sono partito non mi sono mai fermato a riposare e quindi anche quei 90” in loro compagnia sono un piacevole diversivo.

Arrivato a Cima Marana mi concedo ancora qualche secondo sotto la croce poi si tira un gran respiro e in apnea inizia la ripida discesa che porta a Valdagno… una discesa infinita, dopo il sentiero tecnico in bosco ci sono le contrade, e poi le strade bianche, pochi metri di asfalto e sentieri che bordeggiano i prati. Dopo molti km in solitaria trovo compagnia con un gruppetto misto tra maratona e ultra trail. E’ divertente sentire la “balla cattiva” che ha colpito alcuni di questi, ce l’hanno con tutto e tutti, dal tracciato, ai ristori, dalla salita alla discesa… io continuo a controllare il cronometro. Alla partenza l’obiettivo era arrivare, tempo stimato tra le 6 e le 7 ore. Ora sono poco sotto le 6 ore e mi piacerebbe arrivare prima delle 15.. pia illusione dal momento che si procede ad un trotto stentato e Valdagno non arriva mai… All’ultima fontana riparto staccando il gruppetto incattivito, finalmente ci siamo. All’attraversamento stradale chiedo all’addetto quanto manca: sto Caino mi risponde “meno di 1km…”, forse lo diceva per aiutarmi. Dopo mezzo km altro attraversamento e alla nuova domanda gli addetti mi rispondono 800mt, non ho la balla cattiva ma dentro di me mi incazzo… poi pensando agli altri mi metto a ridere, dopo 40km capirai 100 mt in più o in meno, ma ai due addetti sabato saranno fischiate le orecchie a lungo… 3 curve in paese e lo striscione è li… trovo anche la forza di alzare il ritmo per un run in dignitoso. E’ finita. 6h.08’. Per tutta la gara non ho pensato al piazzamento che quindi sono andato a vedere solo domenica sera. 22° su 65 partiti con meno di 2 ore di distacco dal vincitore, neanche malvagio ma evidentemente tutti i forti correvano gli 80km. Dopo un’attenta disamina con Dario credo non sia stata questa gran impresa.
Ad ogni modo resta una grande soddisfazione e qualche conclusione che riporto sotto, soprattutto a mio uso e consumo:
 - condizione atletica di partenza: non ho fatto nessuna preparazione specifica, gli allenamenti fatti li avrei fatti comunque, ma credo d’altronde che per me non valga la pena di preparare miratamente simili eventi
- gestione della gara: buona dal punto di vista organizzativo e atletico. Non mi è mancato nulla come dotazione e ho avuto un buon feeling con lo zainetto anche se era solo la seconda volta che lo usavo. Atleticamente credo di poter recriminare poco, ho dato quello che avevo e anche gestendo meglio  penso di poter valere un tempo inferiore al massimo di 15’ o 20’. Guardando il responso del GARMIN vedo che in totale sono rimasto fermo meno di 20’, considerando 3 ristori, due soste per cambio maglia, gli amici al Fraccaroli, praticamente non ho mai fatto vere soste per riposarmi. Probabilmente sbagliando. Per l’alimentazione non ho esperienza per sapere quali alimenti riesco a tenere e quali evitare, non aver mangiato ma bevuto 7 lt forse non è stata la condotta migliore però alla fine non mi ha penalizzato e forse è già qualcosa. Da approfondire.

  

domenica 15 luglio 2012

Mittelwalt 2012 - Maratona dei 7 Comuni


Non ritenendo utile la partecipazione alla Transcivetta come ultimo allenamento prima della Trans d'Havet sfrutto la segnalazione della Mittelwalt avuta alla Corsa del Trenino. Una marcia podistica non competitiva a Mezzaselva di Roana con percorsi da 42km (+1000), 32km (+700), 22 ( boh?! ). Decido di fare quella da 32km in solitaria. Partendo abbastanza tardi (9,30 circa) trovo solo escursionisti e quindi il passo me lo faccio da solo. Vado tranquillo cercando di trovare un passo da poter tenere regolarmente. Il kilometraggio appare sin dall'inizio sballato, al traguardo sarà addirittua decisamente fuori scala. Incrocio subito una signora che sentendo i tuoni in lontananza sentenzia: "Quando inizia a piovere in montagna ne viene giù un sacco...", profezia terribilmente azzeccata! Dopo un tratto asfaltato fino al Laghetto Spillek si comincia a salire dolcemente su ampia forestale. Pendenza che talvolta addirittura spiana quindi si può tenere un passo regolare. Dopo il 2° ristoro (tutti con solo bevande, frutta e panbiscotto) la salita aumenta un pò con qualche rampetta che porta allo snodo, crocevia dei 3 percorsi più lunghi. Scendendo a Campolongo mi porto all'ultima salita che porta a Forte Campolongo, sempre su strade forestali, sempre con pendenze più che tranquille. Al forte spendo qualche minuto per esplorare i cunicoli, scavati nella roccia, merita davvero una visita. Cambio maglia e discesa... e comincia a piovigginare. Si corre su una comoda carrareccia, discesa e piano finchè, poco prima dell'asfalto, inizia il temporale vero e proprio. Mi rimmetto sulla strada precedentemente percorsa in discesa e ripassando al ristoro tiro fuori la giacchetta, un attimo prima che il temporale si trasformi in un acquazzone davvero violento! Per la prima volta vengo superato da un agile corridore con maglia Tagliafuoco 2011 che mi aveva impressionato mentre saliva al Forte. Sotto la pioggia cerco di tenere il suo passo che però è ben sotto i 4'/km e non voglio rischiare le caviglie e lo lascio lentamente allontanarsi. Avevo letto una relazione del percorso e sapevo che durante la discesa si lasciava per la prima e unica volta la strada in favore di un sentiero un pò tecnico. Con la pioggia che crea un ruscelletto da tecnico il sentiero diventa un toboga, ma per un orientista non è certo un problema. Infatti raggiungo TF11 e lo supero, allo sbucare del sole mi fermo a togliere un pò di abbigliamento e mi raggiunge... arriviamo insieme chiaccherando! Il GARMIN al "traguardo" dice 25,5km e 1430mt di dislivello, un pò girano le balle, la prossima volta farò i 42km.

Lascio agli appassionati di toponomastica il dubbio che mi è rimasto sulla traduzione cimbra di Mezzaselva, 
Mittelwalt o Mitterballe?