La salita iniziale è ripida, molto ripida. Si guadagna rapidamente quota su un sentiero segnato bene ma poco battuto, spesso di non immediata individuazione soprattutto tra ghiaioni e prati. Facciamo giusto a tempo a ripararci nel bivacco che un'altra violenta grandinata spazza la cresta. Non appena finisce appare uno splendido arcobaleno che incornicia Moiazza e Civetta.
La mattina seguente la sveglia è per le 5.50, in tempo per ammirare il sole spuntare tra le creste della Moiazza ed illuminare la parete dell'Agner, la più grande delle Dolomiti.
Destinazione Monte San Lucano, Forcella di Gardes ed infine discesa nel fondovalleper le Cascate dell'Inferno.
Il sentiero che ci aspetta è anche più difficile di quello del giorno precedente: segnaletica assente (eccettuati ometti di pietre e qualche bollino sbiadito accuratamente cancellato dalla vernice grigia, dettaglio questo che avrebbe dovuto metterci in avviso). In realtà con un pò di intuito e fiuto riusciamo a procedere in quota fino alla cima del Monte San Lucano.
Il panorama che spazia a 360° è impagabile, finalmente appaiono le Pale di San Martino in tutto il loro splendore.
Il sentiero procede in quota su prati molto scoscesi e ripidi. Dopo l'ennesima cengia erbosa arriviamo all'attacco della ferrata ... e qui l'amara sorpresa: la ferrata è stata dismessa - si comprende la cancellazione della segnaletica-. La discesa avviene quindi su una parete non banale ma non impossibile. In fondo trovo una corda sotto un masso e quindi si può attrezzare l'ultimo passaggio.
In fondo alla parete il sentiero ci conduce alla Forcella di Gardes, dal quale si discende l'omonima valle fino alla Casera, abitata attualmente da asini.
Da li la calata è rapidissima, le cascate dell'Inferno arrivano in un attimo, una splendida sequenza di salti e pozze nelle quali un veloce bagno è d'obbligo.
1 commento:
Wow che giro...fanstatico!!!
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