domenica 15 giugno 2008

JTT Race a Forte Cherle

Reduce da una gita in Primiero del giorno precedente (metto un paio di foto sotto) nella quale avevo accumulato una bella botta di dislivello, la gara di oggi non aveva alcuna aspettativa se non godermi questa nuova carta (per me) di cui tutti dicono un gran bene. Unico obiettivo il restare sotto il tempo massimo di 2h.30. L'impatto è veramente ottimo, i tracciati di Bepi Simon sono davvero tosti ma interessanti, il dislivello si spreca...
Purtroppo, dopo le prime due lanterne tranquille (per distrazione mia, alla partenza non mi accorgo che mi hanno chiamato e parto con tre minuti di ritardo che alla fine sono stati conteggiati... pazienza   :-)  ), alla terza bisogna affrontare una rampa di oltre 150 mt nella quale capisco quanto sarà sofferta la gara.
L'unico appunto all'organizzazione è quella di non aver fornito le descizioni punto in quanto, per gli MA, la carta A3 costringeva a continui piegamenti e ripiegamenti della stessa; per questo molto spesso ho rinunciato a controllare codici e descrizioni punto con conseguente imprecisione in zona punto (di questo non faccio colpa al JTT :-) ). Alla 6° lanterna vengo raggiunto dal Carlo nazionale tallonato da Salvioni, niente di più logico che mi appiccico al trenino (io ero il carro carbone). Sfortuna vuole che proprio alla 7° Carlo R. infila l'unico errore
della sua comunque ottima gara (3°). Pazienza. Fino alla 13° si procede in alternanza ritmata con Eddy e Davide Miori. Mi sgancio per andare alla 14° con una scelta personale. Alla 15° credo la mia gara finisca. Per andare alla 16° affronto l'ennesima rampa, attacco il sentiero giusto ma mi si spegne il cervello e per inerzia mi lascio trascinare dalla forza di gravità, non vedo il bivio, non penso, corro in discesa finchè la recinzione mi riporta alla drammatica realtà, questo è probabilmente l'errore più grave della giornata. La sequenza di quattro lanterne del cosiddetto "inferno" sono un'autentica sofferenza, scarsa lucidità in zone sassose nelle quali solo le tracce potevano indicarti qual'era il masso dietro al quale era celata la lanterna... Al traguardo il cronometro parla di un'ora di ritardo rispetto alla testa ma il rispetto del tempo limite. Devo ammettere che questa è stata la gara più dura in assoluto di tutta questa prima parte di stagione, neanche la gara ultralong di Cavedine mi aveva esaurito così tanto... Ora un periodo di scarico fisico e mentale e comincio a preparare la OOCup.

Salendo verso Malga Folga

La catena del Lagorai vista in lontananza da Forcella Valsorda

Passo Rolle visto dalla Forcella

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